giovedì 4 dicembre 2014

SÌ AL JOBS ACT, CONTRATTO A TUTELE CRESCENTI AL VIA
RENZI: L'ITALIA CAMBIA DAVVERO NEL PD SOLO MINEO VOTA CONTRO, FIDUCIA AL SENATO CON 166 SÌ E 112 NO

Con 166 voti a favore, 112 no ed 1 astenuto il Senato ha votato la fiducia al governo approvando definitivamente la legge delega, meglio nota come Jobs Act, ieri in terza lettura. Le minoranze del Pd, nonostante la contrarietà alla fiducia, hanno votato «sì» per «senso di responsabilità» e tra le fila dei Dem il dissenso è arrivato solo dai civatiani.[…] «L'Italia cambia davvero. Questa è #lavoltabuona. E noi andiamo avanti», ha commentato in serata il premier Matteo Renzi […]. La legge contiene le deleghe al governo ad emanare entro sei mesi i decreti sul nuovo contratto a tutele crescenti, il riordino dell'assicurazione sociale per l'impiego (Aspi), i nuovi ammortizzatori sociali, i servizi per il lavoro e le politiche attive, il codice semplificato delle discipline e delle tipologie contrattuali, la razionalizzazione delle procedure e degli adempimenti, l'aggiornamento delle misure di tutela della maternità. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha sottolineato che «non sono le regole a produrre posti di lavoro, ma siamo convinti che un buon contesto aumenti le opportunità» Il primo decreto delegato è atteso dal Consiglio dei ministri che si riunirà a metà dicembre riguarderà il contratto a tutele crescenti ragion per cui il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, prima di esprimere un giudizio sul Jobs Act ha detto: «Siamo in attesa di vedere i testi definitivi e i regolamenti attuativi». Per i neoassunti con contratto a tutele crescenti cambierà la disciplina sulla tutela reale in caso di licenziamento illegittimo (articolo 18 dello Statuto dei lavoratori); inoltre sarà riscritta la disciplina sui mansionamenti (articolo 13 dello Statuto) e sui controlli a distanza (articolo 4 dello Statuto). Il nuovo ammortizzatore sociale Aspi verrà esteso ai lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, mentre si prevede il graduale superamento dei contratti a progetto, per la fruizione dei servizi per il lavoro nascerà l'Agenzia nazionale per l'occupazione. Chi beneficia del nuovo trattamento di disoccupazione (Aspi) dovrà attivarsi per trovare una nuova occupazione, partecipando a corsi di formazione o di riqualificazione professionale. La cassa integrazione non verrà più concessa per cessazione definitiva d'attività aziendale (odi un ramo di essa), i cassintegrati potranno essere utilizzati per attività utili per le comunità locali. «Non c'è legge, contratto collettivo, giudice, ispettore, avvocato o sindacalista che possa assicurare dignità e libertà a chi lavora meglio della possibilità effettiva di cambiare azienda», ha commentato il relatore Pietro Ichino (Sc), riferendosi al decollo del contratto di ricollocazione destinato a chi perde il lavoro (con due anni di anzianità di servizio). [..]

(Tratto da ”Il sole 24 Ore”, numero del 4/12/2014, firmato da Giorgio Pogliotti)

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