martedì 15 settembre 2015

CRESCONO I CONSUMI. E IL LAVORO?
Tre domande a Mario Piccoli




I dati recentemente diffusi dal Centro studi di Confcommercio segnalano a luglio 2015 una crescita dello 0,4% rispetto a giugno ed un incremento del 2,1% tendenziale, la variazione più elevata degli ultimi cinque anni. Piccoli segnali di speranza che vanno presi ed analizzati con una prudenza quasi obbligatoria, visti gli anni di crisi e stagnazione costante dell’economia. Riusciranno questi ultimi dati a dare risvolti positivi su occupazione e lavoro? Lo abbiamo chiesto a Mario Piccoli di Career Counseling.


Dott. Piccoli, i nuovi dati diffusi da Confcommercio sembrano far rima con la parola “ripresa”. Possono secondo lei tradursi in nuovi posti di lavoro?

Quando c’è fumo un po’ d’arrosto ci sarà pure, Il 2,1% di crescita dei consumi su luglio 2014 è la miglior performance da 2 anni. Il dato è spinto dal settore auto ed elettrodomestici, mercati di sostituzione, molto consumer. Non aspettiamoci nessuna grande e duratura ripresa, dobbiamo prendere questo segnale per fare con più convinzione ben altri sforzi. Queste sono comunque risorse che riprendono a circolare. Possono sparire senza lasciar traccia o possono aggiungersi ad altri segnali, maggiore propensione degli investitori esteri a considerare l’Italia un buon terreno d’azione e per le imprese globali la conferma dell’Italia come mercato di consumo interessante per reddito procapite e per numero di consumatori.




Quali sono e saranno settori maggiormente coinvolti dalla ripresa, e quali offriranno più opportunità?

L’indotto industriale, i servizi per l’imprenditoria e l’innovazione sia tecnica che commerciale beneficeranno di questa situazione. Ma per trasformarli in ripresa stabile dovrà spingere sull’innovazione prodotto, la trasformazione dei modelli organizzativi e l’aggressione su nuovi mercati.



Come meglio presentarsi per cogliere queste opportunità che il mercato del lavoro sta offrendo?

Il mercato del lavoro, anche in questo caso, dimostra la sua peculiarità: non è e non sarà mai più un mercato di “sostituzione”. Ricupera solo chi è coerente con l’innovazione e il cambiamento. Questo non riguarda soltanto aspetti tecnici o fasce alte di professionalità e ruolo, ma coinvolge trasversalmente tutti. Non basta poter dire ho fatto questo e quello, ma o poco o tanto dobbiamo saper proporre “farò questo, che potrà dare di più all’azienda”. A questo siamo troppo impreparati, non sui contenuti, ma su come andarli a ricuperare dentro di noi e nelle nostre esperienze e ancor di più come rappresentarlo e “venderlo” alla ed in azienda. Career Counseling da 25 anni aiuta i propri clienti e oggi è in grado di guidarli e aiutarli ad avere successo in questo che possiamo definire “nuovo mercato del lavoro”

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